"DRIVING SCHOOL"

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Lollo85
     
    .

    User deleted


    Tratto dal periodico mensile “Cambio” N. 3 MARZO 2007 e dal forum delle leon

    "DRIVING SCHOOL"

    (A cura di Giampaolo Tenchini)





    Differenze di fondo:

    Le condizioni (e la tipologia) del manto stradale sono fondamentali per la dinamica. Tutti sappiamo che una curva affrontata sotto la pioggia potrebbe diventare molto più pericolosa, a parità di velocità, che sull’asciutto. Per non parlare del caso in cui un soffice strato di neve copra l’asfalto. Cambiano le reazioni dell’auto e va modificato, di conseguenza, anche lo stile di guida. Alcune manovre vanno assolutamente evitate, altre, come il controsterzo, almeno conosciute. E non sono comportamenti, questi, che la scuola guida o la semplice esperienza insegnano. Ci vuole di più. Il consiglio, per esempio, di chi della sbandata controllata e della leggerezza sui comandi ha fatto una professione.

    1) ASCIUTTO:
    Occhio all’ingresso in curva anche con il sole. Sembrerà scontato, ma non tutte le strade asciutte offrono la stessa aderenza. Attenzione a quelle molto “lucide”, con asfalto consumato: lì bisogna guidare con la stessa attenzione che si ha sul bagnato. Ma le insidie peggiori sono altre. Come una curva più stretta di quanto ci aspettassimo, o semplicemente non segnalata. Istintivamente, freniamo bruscamente e sterziamo più che possiamo. Siamo nella classica situazione di sottosterzo: l’auto “smusa” e tende ad allargare la traiettoria verso l’esterno. Nelle vetture moderne i sistemi elettronici, ESP (il controllo della stabilità) in testa, aiutano a rimediare. Non a vincere i limiti della fisica, però. E conoscere la manovra d’emergenza corretta è indispensabile. Ovvero, rilasciare completamente il gas, prima, e diminuire, poi, la sterzata fino a quando le ruote anteriori riacquistano aderenza. Poco istintivo, ma fondamentale. Solo se tutto ciò non risultasse efficace, è necessario frenare, ma con forza solo su auto dotate di tutti i sistemi di sicurezza attivi (a questo proposito studiate pulsanti e spie sul libretto di uso e manutenzione). E in discesa? L’inerzia aumenta e ritrovarsi con una frenata lunga o, ancora una volta, del sottosterzo è molto probabile. Qui, prevenire con una marcia adeguata è obbligatorio. Tenete un rapporto che mantenga il motore a benzina a 4000 giri e il diesel a 2500/2700. Infine, un ultimo consiglio: ricordatevi sempre che la direzione non va data solo con lo sterzo, ma anche con freno e acceleratore. Pure sull’asciutto. Come? Fino al punto di corda rallentate per spostare il peso sull’anteriore, rilasciando anche solo il gas o tenendo premuto il freno più o meno intensamente, in base alla velocità d’ingresso. Poi, riaccelerate solo mentre raddrizzate le ruote. In questo modo, sarete di certo più fluidi e veloci. E più sicuri.

    Ostacoli improvvisi: Riflessi e buona tecnica. Un animale che attraversa, uno scatolone, un qualsiasi oggetto rigido sulla carreggiata. Come regolarsi? 2 i casi possibili. Il primo: vi accorgete all’ultimo momento dell’ostacolo e non c’è tempo per frenare. Rilasciate un poco il gas (non del tutto per non sbilanciare l’auto) e con questo assetto neutro, agite velocemente sullo sterzo per aggirare ciò che vi è comparso davanti. Se invece ve ne accorgete in anticipo, frenate (anche forte se c’è l’ABS) e solo dopo cominciate a sterzare. Non invertite mai la sequenza, pena una criticità dinamica che, a seconda della velocità, può portare al testacoda o peggio, al ribaltamento.

    2) BAGNATO:
    All’insegna della morbidezza. Regola base della guida “da pioggia”: il volante si usa poco e con delicatezza. Dare troppo angolo di sterzo alle ruote anteriori significa “metterle in crisi” molto prima di quanto accadrebbe in condizioni da asciutto. Ovvero, andare incontro a perdite d’aderenza dell’avantreno. Per questo, qualunque movimento dello sterzo va fatto con dolcezza. No a strattoni, strappi e rotazioni improvvisi e violenti. Tutte manovre inutili e spesso compromettenti. Morbidi, morbidi, morbidi, insomma. Senza dimenticare di considerare un altro “dettaglio” importante: la frenata, che in emergenza, può farsi critica. Se la vostra auto è munita di ABS (come tutte quelle immatricolate dall’1.07.2004) non abbiate paura di spingere forte sul pedale fino a sentire le pastiglie che “pulsano” sui dischi. È importante ritenere questo fenomeno una conseguenza fisiologica dell’intervento dell’antibloccaggio, non temete di continuare a premere. E non crediate che questi siano consigli da applicarsi solo alle trazioni posteriori o anteriori. Anche una 4X4 – suv, berlina o station che sia – in fase di approccio e fino al centro della curva si comporta come un’auto a solo 2 ruote motrici. La differenza è tutta in uscita, quando vi permette di accelerare prima mantenendo la motricità e, soprattutto, un buon controllo della traiettoria. Cosa che non accade alla guida di una trazione posteriore, su cui si rischia di innestare un sovrasterzo, né con un’anteriore che “allarga”. Altro problema è quello della scarsa visibilità, sia perché le vetture che vi precedono alzano un muro d’acqua, sia perché i vetri si appannano. Nel primo caso, c’è poco da fare se non rallentare e cercare un punto di riferimento fisso su cui puntare lo sguardo. Nel secondo, accendete il climatizzatore e disinserite il ricircolo. In pochi secondi, tornerete a vedere bene. Attenzione, inoltre, alle pozzanghere: attraversarle a velocità elevata, come capita in autostrada, può provocare il pericoloso Aquaplaning.

    Acquaplaning: Quando la pioggia solleva le ruote. Un film d’acqua si interpone tra l’asfalto e il pneumatico e l’auto galleggia, senza direzionalità. Un’eventualità non così remota. Il rischio è tanto maggiore quanto più alti sono velocità e peso, e più larga la sezione dei pneumatici. Poi, soprattutto, occhio all’usura del battistrada: è fra i fattori che incidono di più. Ma che fare se accade? Bisogna, innanzitutto, cercare di prevenire. Guardate lontano, evitate le zone più lucide dove si accumula l’acqua. E state un po’ più al centro della corsia. Non vicini al bordo strada. Se sentite poi che lo sterzo non risponde e state “planando”, non frenate. Al massimo alleggerite il gas, aspettate con le mani salde sul volante. Appena le ruote davanti riprendono aderenza, c’è il rischio che le posteriori siano ancora “in volo” e l’auto, trascinata da quelle in presa, potrebbe improvvisamente scartare da una parte. Ecco perché dovete assolutamente stringere bene lo sterzo. E aspettare che tutto sia finito.

    3) NEVE:
    Il segreto? Guida soft e attenzione. Se sul bagnato il segreto è la guida morbida, sulla neve bisogna fare ancora meglio. Le gomme specifiche o le catene restano la soluzione migliore. Ma se vi trovate sprovvisti, ecco qualche consiglio. In partenza lasciate la frizione e premete il gas progressivamente. Se non vi muovete, non fate girare le ruote a vuoto, spazzereste via la poca neve superficiale e andreste sul ghiaccio. Senza scampo. Piuttosto inserite la “retro” e prendete un po’ di rincorsa; partite in seconda solo se avete un’auto abbastanza potente. Una volta in marcia, testate subito l’aderenza con una frenata, prima, e poi sterzando. Non usate assolutamente il cambio per rallentare: le vetture di oggi, specie diesel, hanno una coppia tale che bloccare le ruote in scalata è un attimo. Sul freno state leggeri, per non far entrare l’ABS (che qui allunga gli spazi d’arresto). Ancora una volta, tentate di prevenire le situazioni guardando lontano. Rallentate prima se vedete un semaforo rosso, tenetevi più al centro della carreggiata: chiunque, agli incroci, potrebbe fermarsi con un paio di metri di troppo. Se dovete affrontare una salita, magari quella del garage, con una trazione anteriore, meglio farla in “retro”. Perché il peso si sposta in avanti, migliorando il grip delle ruote motrici. Poi, prestate particolare attenzione ad accelerare in uscita di curva. Il sottosterzo è, ancora, il maggior pericolo, ma su una trazione posteriore si rischia l’opposto: la coda tende ad allargare (sovrasterzo). Se accade, lasciate completamente il gas, non frenate e seguite il movimento istintivo delle mani sterzando dalla parte contraria. Appena l’auto si rimette dritta, riportate lo sterzo in posizione neutra il più velocemente possibile, o potreste innescare un testacoda. Infine, l’ESP: a bassissime velocità, meglio disattivarlo.

    Scarpe ad hoc: Una mescola che si scalda prima e un disegno del battistrada che “ingloba” più neve possibile. Sono le caratteristiche delle gomme invernali, che vi consentono di viaggiare sulla neve con tranquillità, dimenticandovi la scomodità di dover scendere per montare le catene (che sostituiscono in tutto e per tutto, anche dal punto di vista legale). Certo, si tratta di passare dal gommista e farsele montare (controllando la misura sul libretto). Ma ne vale la pena, in termini di sicurezza. E si usano anche su asfalto asciutto, dove penalizzano solo un po’ gli spazi di frenata e la precisione di guida. A differenza delle catene, poi, essendo montate sulle quattro ruote, non destabilizzano l’auto. Le prestazioni sono al top con la temperatura sotto i 7°C e le riconoscete per la dicitura M+S accoppiata al simbolo del fiocco dentro la montagna (“Snowflake”).


    RIASSUMENDO:


    ASCIUTTO:

    SI - Diminuire gas e sterzata se l’auto “smusa”. Usare cambio in discesa.


    NO - Pensare che l’ESP vinca la fisica. Dimenticare l’inerzia sulle discese.


    BAGNATO:

    SI - Sterzare morbidamente. Frenare con decisione se occorre. Usare il ”clima”.


    NO - Accelerare troppo in uscita di curva sulle 4X2. percorrere pozze in velocità.


    NEVE:

    SI - Guidare progressivi. Guardare molto avanti. Montare pneumatici invernali.


    NO - Usare il cambio in rallentamento. Frenare forte. ESP a bassa velocità.

     
    .
  2. sebright
     
    .

    User deleted


    Lettura molto interessante!!!
     
    .
  3. PatrickVts
     
    .

    User deleted


    Grazie e molto interessante
     
    .
  4. niko_89_vts
     
    .

    User deleted


    sembra utile.... cmq sulla neve dove abito io (valle di susa provincia d torino ma in montagla) le allseason purtroppo nn servono a nulla...
    c'e da cristonare appena si lascia la statale pulita :(
    x il prox inverno compro 4 termiche.... oppure 4 belle chiodate ;)
    xò uff il vts ha a libertto solo il 195/45/r16 ke palleeee
    quasi quasi faccio omologare le 175 ;)
     
    .
  5. mich_
     
    .

    User deleted


    C'e' da dire che le gomme termiche non servono solamente quando c'e' neve ma anche quando fa' freddo, sia in montagna che in citta'.. Importante! Da montare sia su asse anteriore che posteriore!
    Fidatevi sono soldi ben spesi ;)
     
    .
4 replies since 18/7/2008, 19:34   604 views
  Share  
.